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venerdì 24 giugno 2011

Il Mio fallimento

 Non so se sono pronta a scrivere questo post. Forse lo sono proprio perchè non lo so.
Quando Livietta è nata la mia più grande gioia e soddisfazione è stata vederla attaccata al mio seno. Ciucciava, ciucciava, ciucciava. Evviva. Non avrei dovuto passare ciò che avevo passato con Claudietto. Ero stata accontentata: il mio desiderio di allattare si stava avverando.
Lo so che ho scritto altri post sull'allattamento, lo so che ho scritto mille volte che un biberon non rende meno madri. Ma dentro di me il sogno di un allattamento esclusivo è sempre rimasto. Forse per una mia completezza di mamma, forse per non sentirmi "meno brava" di chi ci riesce. O semplicemente per dire "ce l'ho fatta". Nanerottola alla nascita pesava 4kg netti netti, e all'uscita 3.650. Era calata abbastanza. La glicemia era a posto (essendo io insulinoresistente è stata sempre monitorata per evitare l'ipoglicemia), ma aveva spesso fame: del resto la sua mole richiedeva latte e biscotti fin da subito!
Ma era una gioia vedere la mia Ventosetta appiccicata a me...
Con che vigore stava lì e tirava tirava tirava.
Nanerottolo si attaccava malissimo. E a forza di staccarlo e riattaccarlo si incazzava e rifiutò il seno dopo 4 giorni. E dopo 1 mese di tentativi, di pianti, di testate..magicamente si riattaccò.
Nanerottola si attaccava, e mai l'avrei staccata, anche se vedevo che a volte non mangiava veramente. Così dopo pochi giorni avevo dei tagli infernali. Lei in bocca sangue e latte. Ma mica mi sono arresa!! NO! Ho preso i dischetti Idrogel Chicco. Una manna!! Davvero! Li straconsiglio per le ragadi. Sono subito guarita e allattavo, allattavo...
A pranzo, a cena, a tavola, in sala, in camera da letto, in bagno...
Nanerottolo non era molto molto contento della questione sorellina-attaccata-allamamma-praticamente nonstop, ma se ne faceva una ragione. Il problema si poneva quando dovevo andare a prenderlo all'asilo e al pomeriggio quando eravamo soli noi 3...
E la notte!! Oddio..ventosetta di nome e di fatto di notte ogni 3 ore piangeva per ciucciare. Io uno zoombie. Gestire il pomeriggio dei cuccioli con testa presente era un dramma. Ho iniziato l'aggiunta almeno di notte! Ma la situazione non cambiava.
Nel frattempo avevo la febbre. Dopo neanche una settimana dal parto hanno iniziato ad assalirmi improvvisamente brividi di freddo e tremori in tutto il corpo. Paralizzata. Veramente! Non riuscivo neanche a parlare da quanto tremavo.
E ho iniziato e prendere gli antinfiammatori per cercare di stare meglio. E tachipirina.
Ma i tremori mi assalivano ovunque. E ho smesso di uscire per paura di trovarmi a stare male in macchina o in luoghi in cui non sarei potuta tornare subito a casa.
Una mattina Claudio è arrivato nel lettone. Ha pianto perchè stavo male e diceva "Mamma ma poi guarisci?Mamma ma poi non vai di nuovo in ospedale? Mamma ma è Livia che ti fa stare male?". No amore mio, non è colpa della sorellina. E' colpa mia che sono una mezza sega!
Iniziò il dolore al seno. Rossore. Come fuoco! E non so se per il dolore e il mio modo di irrigidirmi o perchè natura decide, Piccolina iniziava a rifiutare il seno dolente.
Sono stata 3 volte in ospedale. L'ingorgo cresceva. Il dolore non ve lo descrivo. Febbre. Spugnature. Mi lavavo con acqua calda, calda e fredda, attaccavo il tiralatte, avviavo uscita latte e poi attaccavo la Piccolina. Un pò andava meglio, ma la febbre zero! Non scendeva!
Inesorabilmente quella parola: mastite.
Mi è stato spiegato che tenendo sempre attaccata la piccola lei non mangiava sempre, ma stimolava senza mangiare. Ma non è così che aumenta il latte???!!!!
Quindi antibiotico. E Livietta a 3 settimane di vita si ciucciava latte farcito con tachipirina, ibuprofene e amoxicillina. Deve essere stato proprio buono eh???
E io? Io ero triste. Stavo malissimo. Chiusa in casa. Cercavo di sorridere ai miei bimbi ma non ci riuscivo sempre. E gonfia..gonfia..gonfissima! Ho chiamato preoccupata il mio super endocrinologo: "A qualcuna capita che la prolattina faccia lo scherzo di far gonfiare mani e piedi come palloncini.". E ovviamente io faccio parte di quella schiera di fortunate. Non potevo far parte della schiera di quelle che dimagriscono? No, di quelle che lievitano.
E stavo male, febbre, tremori, gonfiori, un male al seno assurdo. Non riuscivo a prendere in braccio nè la piccola nè il grande. Se solo mi sfioravo mi veniva l'istinto di darmi un pugno in faccia da sola!
Ho chiamato la ginecologa. C'è una sola alternativa: tenere sempre attaccata la bimba e staccarla quando non mangiava o interrompere l'allattamento.
Non ho voluto prendere la decisione nel momento in cui stavo così male, sarebbe stato ovvio decidere per la seconda ipotesi.
Allora ho aspettato altri 4 giorni.
Ogni volta che l'attaccavo piangevo. Ma non più per il male, ma perchè sapevo che era vicina l'ultima volta in cui l'avrei fatto.Una mia amica mi ha detto " Non ti arrendere! Togli l'aggiunta, lasciala attaccata quando piange. E' una figata! Loro si regolano da soli. E' questo il bello". Figata? Per me era una tragedia!!!
Dopo 4 giorni, una mattina, come sempre, l'ho presa, l'ho allattata e le ho spiegato che la mamma non ce la faceva, che forse l'allattamento non è fatto per me.
E appena ho finito ho preso quella mezza pillolina, per due giorni.
E il latte se n'è andato.
Lasciando un grande vuoto.

Ora Livietta ha quasi due mesi, e ancora soffro.
Ma stavo male. Troppo. Non riuscivo a stare male ed essere felice.
Mi sono arresa. Ho fallito.

Ho bisogno anche di credere di non aver fallito.
Guardo la Pirchipetola e vedo che è felice, sorride tantissimo. Solo io le do biberon e qualche volta il papà. Voglio allattarla così. Dorme 9 ore per notte. Mangia 5 volte al giorno. E' perfetta negli orari. Ormai sa anche lei quando è ora. E appena le metto il bavaglino sorride.
Claudio è sereno. Sa che in 10 minuti la sorellina mangia. E viene lì, la bacia, e le dice "Livietta bevi che così cresci e giochiamo insieme."

Ho fallito?
Non sono evidentemente fatta per allattare. Io senza orari, senza regole, senza una routine sclero. E' il mio limite.

E da qui metto un punto. E vado avanti.
E aspetto che mi dica mamma.
Perchè comunque resto la loro mamma, la sua mamma.
Anche se non l'ho allattata.

giovedì 17 febbraio 2011

Ancora sull'allattamento: pensieri da mamma

 Perchè ho scelto questa foto? Perchè è una mamma che allatta. No? Non è allattare?? Certo che lo è.. anche con in biberon. La posizione non è la stessa? Non c'è lo stesso amore?
Sono volutamente polemica, lo so. Ho appena letto l'articolo sul link
http://www.ibfanitalia.org/Documenti/comunicato%20ibfan%20gennaio%202011.pdf
e un pò mi sono incazzata! Possibile che ogni volta che si tocchi il discorso allattamento artificiale si debbano tirare in mezzo le mutinazionali o l'obesità infantile???
E' vero, il latte artificiale è prodotto da qualcuno, multinazionali o meno, qualcuno lo produce; i cibi per bambini (omogeneizzati  & C.) sono prodotti anche loro da multinazionali..ma non solo! Anche noi mamme prepariamo gli omogeneizzati, i passati di verdura, il dado ecc. per i nostri figli!
Ma dico io... possibile che non ci sia il buon senso e la razionalità di pensare che se una mamma vuole allattare che allatti e non rompa le palle a chi sceglie di non farlo, per qualsiasi motivo, perchè non ha latte, perchè non ce la fa, perchè non ha chi l'aiuta, perchè non può, o perchè non ne ha voglia??!!! Non è giusto colpevolizzare una mamma che fa una scelta, scelta di coscienza, di necessità o di comodo non sta a noi o a nessuno giudicarlo. E' lo stesso una mamma!
Penso: ma se una mamma mangia male, non mangia verdura, non mangia frutta, è disordinata nell'alimentazione..ma che volete che abbia un buon latte? dai su... se mangia merda (scusate...) merda di latte avrà!!! E questo non lo dico io eh, ma anche dottori mi hanno detto che il latte materno è un derivato del sangue della mamma (non per niente è vero che si passano gli anticorpi...) e se una mamma mangia male non potrà avere un latte con vitamine calcio ecc!!!! Scusatemi, ma mi infervoro!
E la cosa che mi fa ulteriormente incazzare è il colpevolizzare il latte artificiale per l'obesità infantile. Ma guarda un pò..una mamma allatta ed è sicuramente brava vero? Una mamma che allatta non darà mai schifezze ai suoi figli, vero?? Ma secondo voi un bambino allattato esclusivamente non avrà comunque il desiderio di mangiare cioccolata, caramelle e company??? Ma dai, non ditemi di no!!!
L'obesità dipende dalle abitudini alimentari che diamo ai nostri figli, indipendentemente dall'allattamento artificiale o meno. Io, personalmente, ho scelto (e se avete letto i miei post precedenti sapete perchè...) l'allattamento misto, e vedo che il mio bimbo è cresciuto bene, sta crescendo bene, e non è grasso! Neanche un pò! E sapete chi conosco di bimbi grassi ? Bimbi che mangiano a tutte le ore, che bevono bibite (fanta, coca cola, ecc...), che mangiano caramelle, cioccolata, merendine... e che importa se sono stati allattati? Mangiano male.. e sono grassi!!!! Ma mica dipende dal latte!
Verdure, gusti??? Ma che c'entrano come e che latte hanno bevuto! Chiedete alle mamme che hanno più figli, allattati o no; ognuno ha i propri gusti, e sta a noi l'ingrato compito di insegnare ai nostri pargoli come mangiare bene e sano.
BUON SENSO!! E' ovvio che il latte della mamma fa bene, ma chissà se è vero che oltre i sei mesi vada bene...
Un famoso allergologo a livello italiano mi disse che c'è una finestra entro la quale devono essere inseriti i cibi e tutti gli allergeni, altrimenti si rischiano allergie; la finestra si chiude intorno ai 9 mesi. E come dice mia nonna, quando non c'erano tutte ste paranoie ai bambini si dava da mangiare quello che mangiavano loro tritato, cose semplici, non c'era la ricchezza o la varietà di oggi. E se non c'era il latte della mamma c'erano le levatrici che allattavano i figli di altre mamme...
I tempi fortunatamente sono cambiati, e c'è l'alternativa del latte artificiale, che, personalmente, preferisco al posto di un'altra mamma che allatta mio figlio.
Ciò che tento di scrivere è che credo fermamente nella libertà di scelta della mamma, e che, secondo me, non esistono pro o contro in assoluto contro l'allattamento esclusivo o contro quello artificiale; esiste invece un dono grande che possiamo fare ai nostri figli: la serenità di una scelta fatta con buon senso.

Opinioni sull'allattamento esclusivo: IBFAN Italia - MAMI Movimento Allattamento Materno Italiano

Come consigliato da una lettrice Vi posto questo articolo ... per conoscenza... per riflettere.. come sempre...



C
OMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
IBFAN Italia
MAMI Movimento Allattamento Materno Italiano
Baby Consumers
Il Melograno
del
Troppe poppate non fanno male
17.01.2011
Venerdì 14 gennaio 2011 il British Medical Journal ha pubblicato un articolo che mette in dubbio la raccomandazione
dell'OMS di allattare esclusivamente al seno per 6 mesi (l'articolo può essere scaricato gratuitamente a questo indirizzo
http://www.bmj.com/content/342/bmj.c5955.full
I media, in Italia e altrove, hanno ripreso questo articolo e ne stanno diffondendo il discutibile messaggio in un modo che
).
potrebbe confondere le madri e le famiglie con una conseguente riduzione della percentuale di donne che
allatta esclusivamente al seno per 6 mesi
numerose associazioni professionali. Il quotidiano La Stampa, per esempio, titola
non esiste nessuna ricerca e nessun ricercatore al mondo, nemmeno gli autori dell'articolo britannico, che possano
dimostrare danni da allattamento al seno.
È curioso che suscitino molto interesse gli articoli che spingono ad allattare di meno, mentre non destano il benché minimo
scalpore la grande quantità di studi che dimostrano come, anche nel ricco occidente, i bambini alimentati con latte
artificiale o svezzati troppo presto con cibi solidi corrano il rischio di contrarre numerose malattie, da numerose infezioni
all'obesità, con altissimi costi per l'individuo, la famiglia, il sistema sanitario, la società e l'ambiente. Non sarà per eccesso
di riverenza nei confronti delle multinazionali e delle loro inserzioni pubblicitarie?
È altrettanto curioso come buone pratiche per proteggere la salute dei nostri bambini a costo zero passino in sordina. Un
esempio? L'articolo del British Medical Journal paventa tra gli altri il rischio di anemia nei bambini allattati esclusivamente al
seno fino ai 6 mesi. L'argomento “ferro” e “anemia” è in gran voga ultimamente, come dimostrano le campagne
pubblicitarie di alimenti per l'infanzia. Non tutti sanno però che per aumentare efficacemente le riserve di ferro di un
neonato e prevenire l'anemia è sufficiente attendere un paio di minuti prima di tagliare il cordone ombelicale al momento
del parto. Una pratica del tutto gratuita, priva di rischi, e che rende inutile, per la maggior parte dei bambini, l'uso di
alimenti fortificati in ferro (con buona pace di chi li produce).
Chi si occupa di salute dovrebbe informare i genitori che l'indicazione sull'età del cosiddetto svezzamento (il termine
corretto è “alimentazione complementare” poiché si tratta, appunto, di introdurre cibi idonei all’età del bambino,
proseguendo l’allattamento al seno) è un riferimento generico:
pubblica, valide a livello di popolazione generale.
Per fortuna i nostri bambini non leggono né le raccomandazioni dell'OMS né gli articoli del British Medical
Journal
altro operatore sanitario sanno benissimo che ci sono dei bimbi che sono pronti ad aggiungere altri cibi al latte materno
prima dei 6 mesi (anche se sono rarissimi i bimbi pronti a 4 mesi), come ce ne sono che a 6 mesi non sono ancora pronti,
ed allora bisogna aspettare i 7 o gli 8 mesi, continuando ad offrire, senza forzare, cibi sani e sicuri.
L'introduzione di altri alimenti in aggiunta al latte materno è una delle tante tappe dello sviluppo del bambino, e così come
per camminare o parlare c'è una grande variabilità da un bimbo all'altro: non tutti i bambini camminano a 12 mesi, ma un
genitore non si preoccupa se a quell'età suo figlio non cammina. Come mai non si trasmette la stessa serenità rispetto
all'alimentazione? Forse perché, purtroppo, ci stanno dietro enormi interessi economici, e spesso articoli e ricerche pilotati
ad arte.
, periodo raccomandato anche in Italia dal Ministero della Salute e da“Troppe poppate fanno male” quandosi tratta, infatti, di raccomandazioni di salute, ma si sanno regolare in base alle loro tappe di sviluppo e ai loro bisogni nutritivi: ogni mamma ed ogni pediatra o

Perché l'articolo del British Medical Journal ed il modo in cui lo presentano i media fanno acqua?
·
degli autori sulla base di una loro lettura di articoli già pubblicati da molti anni. Autori che tra l'altro non dicono
come hanno scelto gli articoli che discutono, di che qualità siano, e quanto siano solide le rispettive
argomentazioni.
È presentato come un "nuovo studio", cosa che non è, trattandosi semplicemente dell'opinione personale
·
finanziamenti da industrie di alimenti per l'infanzia
attività. Questo non li rende certo al di sopra di ogni sospetto.
Tre dei quattro autori dell'articolo, Mary Fewtrell, Alan Lucas e David Wilson, dichiarano di aver ricevuto, non per questo articolo ma per altre loro ricerche ed
·
la raccomandazione di continuare ad allattare anche dopo l'introduzione di alimenti complementari, fino a 2 anni
ed oltre come dice l'OMS, o fino a quando madre e bambino lo desiderino come dice il Ministero della Salute. Gli
autori mettono solamente in dubbio l'età media di introduzione dei primi alimenti in un bambino allattato al seno.
Affermano che la raccomandazione dell'OMS (6 mesi) si basa su poche certezze: 18 studi, tra i quali solo 2
controllati e randomizzati, cioè del tipo che offre maggiori certezze.
dall'OMS gli autori citano una quindicina di articoli pubblicati dopo il 2001, cioè dopo le
raccomandazioni dell'OMS, nessuno dei quali però offre maggiori certezze rispetto ai 18 studi citati
dall'OMS
dell'OMS.
Gli autori non mettono in discussione la superiorità dell'allattamento al seno rispetto all'alimentazione artificiale, néMa nel mettere in dubbio le prove fornite. Anzi, molti di questi studi sono più deboli dei precedenti, ed alcuni portano addirittura acqua al mulino
·
dimostrare che, se si fanno questi studi, è perché ci sono dubbi sulle raccomandazioni OMS. Ma
citare studi non ancora conclusi né pubblicati
a quali conclusioni porteranno.
Gli autori citano poi, scorrettamente, due studi controllati e randomizzati tuttora in corso in Gran Bretagna, quasi anon ha sensoa sostegno delle proprie opinioni, dato che non si sa nemmeno
·
complementari potrebbe favorire l'obesità. Secondo gli autori, è meglio anticipare l'assaggio di nuovi sapori,
soprattutto quelli amari tipici delle verdure, per abituare il bambino ad apprezzarli e gradire quindi, più avanti con
l'età, una dieta variata.
durante la gravidanza) ha già sperimentato tutti questi sapori, che passano nel latte materno (e nel
liquido amniotico)
durata: il rischio legato ai cibi spazzatura e alle bibite zuccherate (prodotti dalle stesse multinazionali che
producono cibi per l'infanzia) è noto da molti anni!
Senza portare nessuna prova, l'articolo suggerisce che una ritardata (a 6 mesi) introduzione di alimentiGli autori si dimenticano di dire che il bambino allattato al seno (e prima ancora. Inoltre l’obesità potrebbe essere dovuta a fattori indipendenti dall’allattamento e dalla sua
·
e bisognosi di conferme
complementari potrebbe favorire l'insorgere di allergie e celiachia. Si tratta solo di ipotesi. La Società Europea di
Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica aveva già discusso l'ipotesi della celiachia alla fine del 2009
ed aveva considerato le
allergie,
delle allergie
Articoli come quello britannico hanno l'unico risultato di creare
vantaggio solamente di chi produce alimenti per l'infanzia
fetta di mercato, cioè quella dei bambini tra i 4 e i 6 mesi.
I giornalisti e i media dovrebbero approfondire in maniera indipendente da altri interessi l'argomento, prima di contribuire
ad aumentare la confusione.
In rete sono reperibili numerosi altri commenti a questo articolo, tra i quali citiamo quelli delle risposte rapide sullo stesso
sito del British Medical Journal (
Portando a sostegno delle loro tesi articoli che in originale presentano già i loro risultati come preliminari, gli autori suggeriscono anche che una ritardata (a 6 mesi) introduzione di alimentiprove disponibili insufficienti a fornire certezze. Quanto alle prove riguardanti lesi tratta pure in questo caso di ipotesi, legate del resto al fatto che tuttora si ignora l'origine.confusione nei genitori e con ogni probabilità vanno a, dato che permette di guadagnare una considerevolehttp://www.bmj.com/content/342/bmj.c5955/reply#bmj_el_248152 ) e:
-
http://info.babymilkaction.org/news/policyblog140111
-
http://www.analyticalarmadillo.co.uk/2011/01/starting-solids-facts-behind-todays.html
Per ulteriori informazioni:
IBFAN Italia www.ibfanitalia.org
MAMI Movimento Allattamento Materno Italiano www.mami.org
Baby Consumers www.babyconsumers.it
Il Melograno – Centri Informazione Maternità e Nascita www.melograno.org
IBFAN Italia - Via Treggiaia 11 – 50020 Romola (FI)
E-mail: segreteria@ibfanitalia.org www.ibfanitalia.org
C.F.

giovedì 10 febbraio 2011

Allattamento Esclusivo: rischio anemia ed allergie. Tratto da " Il Sole 24 ore"

Vi riporto un articolo a mio parere interessante:

 

 

Rischio anemia e allergie
per i neonati che nei primi sei mesi
prendono solo il latte materno

Nutrire i neonati fino a sei mesi di vita esclusivamente con il latte materno potrebbe non essere più considerato il modo più corretto: è quanto affermano sul British Medical Journal i ricercatori dell'UCL Institute of Child Health di Londra guidati dalla pediatra Mary Fewtrell secondo i quali dare ai neonati solo latte materno, privandoli dell'introduzione di alimenti solidi prima dei sei mesi, può portare a un più alto rischio di carenza di ferro e a una maggiore incidenza di intolleranze alimentari e di celiachia. Non solo: gli autori temono che l'allattamento prolungato al seno possa ridurre la finestra per l'introduzione di nuovi sapori, soprattutto il gusto amaro, fondamentali per l'accettazione successiva degli ortaggi a foglia verde, importanti per una dieta equilibrata in futuro e per la prevenzione dell'obesità.
L'allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi, spiegano i ricercatori, è stato considerato finora buona prassi da parte di molti studi scientifici che hanno rilevato che i bambini nutriti in questo modo sviluppano un minor numero di infezioni e non hanno problemi di crescita. Adesso però, spiegano, è arrivato il momento di rivedere le linee guida sull'argomento. L'allattamento esclusivo fino a sei mesi, spiega sul BMJ l'Organizzazione Mondiale della Sanità, può invece continuare a essere raccomandato alle madri nei Paesi in via di sviluppo, dove l'accesso all'acqua pulita e ad alimenti sicuri per lo svezzamento è limitato.

sabato 29 gennaio 2011

Un'altra storia di Allattamento Materno Esclusivo...anzi due!



Ciao a tutte..
oggi vi posto un'altra storia di mamma che ha allattato esclusivamente al seno.
Spero vi possa essere utile!

Sono una mamma trentacinquenne. Ho 2 bimbe: Greta,4 anni, e Alice,14 mesi. Le cose più belle che abbia fatto in vita mia! Oltre ad avere avuto questo dono ho avuto anche la fortuna di poterle allattare esclusivamente al seno.
Vi racconterò com'è andata.
Greta è nata 2 gg prima di natale..tutti felici,tutti in festa..e tutti all'ospedale!!!!in pratica ho tenuto questo cucciolo attaccato alle tette SEMPRE,mentre chiaccheravo con amici e parenti su come fosse andato il parto (peraltro anche lì mega fortunata visto che con 3 spinte l'ho tirata fuori!!!) e come regalo ho ottenuto ragadi ai capezzoli che neanche le ostetriche avevano coraggio di guardare..ho pianto per più di un mese ogni volta che la attaccavo. Essendo un allattamento a richiesta, come consigliatomi dalle ostetriche, dalla neonatologa e dalla pediatra, ogni volta  che piangeva dovevo sopportare questo supplizio. Mettevo sempre i paracapezzoli della chicco..a volte avevo così male che lasciavo li ciucciasse a vuoto!! Ho provato ogni tipo di creme e pomate in commercio per curare quei maledetti tagli... La svolta c'è stata dopo l'acquisto dei dischetti idrogel della chicco. Cari ma efficaci! da lì tutto in discesa. Anche perchè crescendo non stava più attaccata delle ore..iniziava a ciucciare bene senza addormentarsi subito..A volte saltava la poppata, così mi tiravo il latte...non ho provato il tiralatte elettrico perchè non mi andava di comprarlo, ho provato a noleggiarlo ma in nessuna farmacia e in nessun negozio specializzato l'avevano a disposizione..tutti fuori!così ho usato quello manuale della Avent, avevo anche quello della chicco ma non mi trovavo bene. L'ho allattata fino a 14 mesi. Volevo smettere all'anno ma la mia ex pediatra mi ha consigliato di aspettare ad inserirla al nido, che non avrei dovuto abbandonarla all'asilo e toglierle la tetta nello stesso momento..comunque negli ultimi tempi sentivo proprio di non aver più latte..finiti i permessi di allattamento al lavoro e gli sbattimenti per portare la bimba avanti e indietro ero stanca..anche di attaccarla ad un sacchettino mollo e vuoto! Tutti a dirmi che arei avuto problemi e difficoltà a non allattarla più e invece il primo giorno di latte nel biberon aveva un faccino così contento! Le piaceva, se l'è bevuto tutto e non ha neanche guardato le mie misere tette!! Dopo un po' di fatiche e dispiaceri è arrivata Alice, un altro miracolo della vita. Non ho fatto programmi o progetti di allattamento..speravo potesse andare come per la prima..ma gli impegni sono un po' diversi quando si ha già un bimbo di 3 anni peraltro geloso, quindi mi sono detta 'proviamo'. Ma con lei è andata alla grande! Intanto non ho avuto neanche un decimo del male ai capezzoli che ho avuto per Greta..e poi Alice ciucciava tanto e velocemente, un sogno!!in dieci minuti-un quarto d'ora lei finiva. Con lei però le cose sono cambiate (una fra tutte la pediatra che anziché tranquillizzarmi mi metteva addosso angosce inutili e mi faceva sentire inadeguata!) e difficilmente la attaccavo se non erano trascorse almeno 3 ore..Certo non è proprio una passeggiata..non si hanno sostitute qui, di notte bisogna alzarsi anche se si sta tanto bene sotto le coperte..però come in tutte le cose credo che se si affronta questa situazione con serenità e tranquillità allora si esce trionfanti. Con la seconda sono arrivata all'anno di vita perchè mi sono resa conto di non aver più niente. Questa è la storia di come sono sparite le mie tette che in qualche periodo hanno avuto un momento di gloria..se non altro ci hanno regalato tanta intimità e tanto contatto e, visto che siamo genovesi, ci hanno fatto risparmiare tanti bei soldini!! In realtà avrei mille altre cose da aggiungere ma temo di essere troppo lunga da leggere..cmq a tutte le mamme che stanno per affrontare questa avventura posso solo consigliare di fare innanzitutto ciò che è meglio per sé..una mamma serena fa un bambino sereno!..e auguri!!!!!!!... e spero che voi abbiate anche la fortuna di avere un premuroso e amorevole maritino come il mio (che ha scritto quest'ultimo verso...e quindi anche simpatico) che ora inizia a pensare ad un dono natalizio in silicone (seno finto!)

mercoledì 26 gennaio 2011

Racconto di una mamma sull'allattamento esclusivo




Non avendo esperienza di allattamento esclusivo ho chiesto ad una mia amica di raccontare la sua esperienza, come mamma, come donna.
Spero, come sempre, che possa essere utile leggere, per riflettere, per comprendere qualcosa in più di questo intricato mondo delle tette di mamma!!!!


Premetto che scrivo solo quello che so da mamma, non sono unʼesperta, solo una
mamma che ha letto tanto, e praticato ancora di piuʼ, prima con Caterina, che ora ha
quasi due anni e mezzo, ed ora con Penelope, che ha due mesi di vita.
Sono assolutamente convinta di quel che dice la Maestra Hogg, ovvero che il nostro
seno eʼ quel che basta per il nostro bimbo, almeno per i primi cinque mesi, e che il latte
artificiale di rinforzo, quello che le nostre mamme davano a noi “percheʼ non avevano
latte”, eʼ solo il risultato di una campagna politica per vendere il latte artificiale, che
costa un botto. Non esiste nessuna donna che non abbia latte. Esistono peroʼ neonati
che sono pigri e che non hanno voglia di ciucciare, e neonati che non si attaccano nel
modo corretto al seno e quindi il seno non produce come dovrebbe. Che poi oggi sia
comodo e a volte necessario - se una mamma torna al lavoro - usare il latte artificiale,
su questo non cʼeʼ dubbio, ma ricordiamoci tutte che, come il latte della tetta, non ce nʼeʼ
altri, anche se la scienza oggi ha fatto numerosi progressi.
Devo dire che, prima che arrivasse Caterina, ero piuttosto “intollerante” con chi
decideva di non allattare, mi pareva impossibile che una mamma non volesse godere di
quei momenti cosiʼ intimi. Adesso che allatto per la seconda volta, posso dire che
allattare eʼ una gran rottura di p...e, e quindi capisco molto meglio chi decide di non
farlo. Anche se penso che si perda qualcosa di bello ;-)
Credo che il modo migliore per raccontare che cosʼeʼ e come funziona lʼallattamento sia
quello di raccontare le mie due esperienze, la seconda ancora in corso.
Dunque, Caterina, appena uscita dalla pancia, non ciucciava per nulla. I miei capezzoli
sono praticamente piatti, quindi non riusciva ad attaccarsi e, di conseguenza, non
arrivava neʼ latte neʼ colostro. Dopo 24 ore di ospedale mi hanno fornito di
paracapezzolo e di siringa munita di un tubicino microscopico. Al paracapezzolo
Caterina si attaccava, quindi riempivo la siringa di latte artificiale e le infilavo il tubicino
in bocca (eʼ cosiʼ sottile che nemmeno si accorgono) e, mentre lei credeva di ciucciare il
mio latte con il paracapezzolo, le davo il latte artificiale. Questo per cinque giorni, fincheʼ
eʼ arrivato il mio latte. Questo percheʼ, come eʼ scritto ovunque, il seno si adegua alle
esigenze del bambino e quindi piuʼ ciuccia piuʼ latte arriva, quando ciuccia meno il seno
sa che deve produrre meno latte, magico vero?
Caterina ci metteva una vita a mangiare, stava attaccata 40 minuti di orologio. Non
capivo quando ne aveva abbastanza e quindi tenevo dʼocchio lʼorologio, anche se eʼ
poco romantico. Vi dico solo che, durante le eterne poppate, mi sono letta Anna
Karenina, non so se mi spiego. Ho provato piuʼ volte ad eliminare il paracapezzolo, ma
lei, ostinata, non si attaccava, quindi lʼho allattata per otto mesi con quellʼaggeggio che
odiavo, anche percheʼ avevo il terrore di dimenticarlo quando uscivo e prevedevo di
allattare in giro.
Non ho mai provato il biberon con lei. Saraʼ capitato anche a voi, di avere unʼintuizione,
di provare quel che chiamano “istinto materno”. Sapevo dentro di me, senza motivo
apparente e senza spiegazioni scientifiche, che se la furbetta avesse capito quanto
facile sarebbe stato il biberon, non avrebbe piuʼ voluto il mio latte. E cosiʼ, nonostante
tutti mi dessero contro e mi dicessero, quando facevo le corse tra una poppata e lʼaltra
per farmi un poʼ di fatti miei (sempre pochissimo, visto che vivo in California ed i nonni
sono stato vicini per un mese e mezzo in tutto) “prepara il biberon con il latte, giusto in
caso”, mi sono sempre rifiutata di darle il biberon. Quando ha compiuto otto mesi, mia
mamma mi ha stremato e mi ha convinto a darle della camomilla, visto che qui fa
comunque molto caldo, e io la tetta lʼho sempre data solo per mangiare. Mi son detta
“ok, proviamo con la camomilla, e se anche non vuole piuʼ la tetta, va bene lo stesso,
forse sono stanca pure io”. E cosiʼ, dopo averle dato il biberon - lo prendeva in mano da
sola sin dal giorno uno e sembrava che avesse bevuto dal biberon da sempre - con la
tanto agognata camomilla per dissetarla, dopo neanche una settimana, la signorina si eʼ
rifiutata di ciucciare la tetta. Ed alla fine, nonostante il dispiacere, e la spesa assurda di
latte artificiale, ho smesso di allattare, ed ho ripreso possesso delle mie tette. Yes!
Con Penelope, invece, eʼ tutta unʼaltra faccenda. La signorina, appena uscita dalla
pancia, si eʼ attaccata come una ventosa alle mie tette, nonostante il precedentemente
rifiutato capezzolo piatto. E ciucciava, ciucciava e ancora ciucciava. Eʼ stata attaccata
due ore, fincheʼ io non ne potevo piuʼ ed ho detto allʼinfermiera di darmi subito lanolina
da mettere sui capezzoli, giaʼ distrutti. Molto saggiamente lʼinfermiera eʼ arrivata anche
con il paracapezzolo, ma, quando ho provato ad attaccare Penelope, mi ha guardato e
mi ha detto “tira subito fuori la tetta che sta cosa di plastica mi fa schifo”. E cosiʼ, con i
capezzoli sanguinanti, un kilo di lanolina dopo ogni poppata, questi miracolosi pads
(che non so se estistono in Italia, sono fatti di gel, si mettono nel frigo e danno sollievo
dopo la ciucciata), da due mesi la allatto. Dopo due giorni dalla nascita eʼ arrivato il
latte, e te credo, a forza di ciucciare! Penelope sta attaccata dieci minuti al massimo,
quindi niente Anna Karenina questa volta. Non so quanto la allatteroʼ: con Caterina
avrei voluto portarla fino ai 12 mesi per passare direttamente al latte vaccino, ma non
so che ne saraʼ di me, e di noi, tra qualche mese, vedremo...se devo essere sincera, mi
mancano un poʼ le mie tette, nel senso che sono ancora doloranti, dopo due mesi,
anche se non piango piuʼ quando Penelope si attacca, peroʼ faccio fatica ad indossare
lʼasciugamano dopo la doccia percheʼ i capezzoli sono ancora iper sensibili. Non se ne
parla nemmeno che mio marito mi tocchi le tette, of course, giusto che lo sappiate ;-)
Tre risposte veloci:
COSA MANGIO: tutto, davvero tutto. E fatelo anche voi, i bambini si abituano ai sapori
diversi, non eʼ vero che non mangiano se mangiate peperoni, carciofi, aglio, cipolla.
Almeno provate, vedrete che con la fame mangiano tutto. Lasciate perdere le nonne ;-)
Nemmeno il pediatra mi ha mai detto di evitare alcuni cibi. Io mangio anche piccante,
dal messicano allʼindiano - qui negli States ci si abitua a tutto.
UNA TETTA O DUE TETTE: io seguo pedissequamente cioʼ che dice la Maestra Hogg,
una tetta per poppata, cosiʼ la svuota tutta e non cʼeʼ rischio di mastite, oltre al fatto che
il latte grasso arriva solo a fine poppata, quindi se lo spostate prima, gli manca un
pezzo di nutrimento. A volte Penelope vedo che non eʼ ancora soddisfatta, e allora la
attacco dallʼaltra parte, ma succede molto raramente.
QUANDO: di nuovo, io seguo il metodo EASY, quindi le mie bimbe hanno sempre
mangiato ogni due ore e mezza/tre, e di notte quando vogliono loro (cioeʼ quando si
svegliano, ma se piangono dopo unʼora dalla poppata notturna, non le riattacco alla
tetta). Verso sera, quando inizia la fase critica di agitazione dovuta allʼaccumulo degli
stimoli della giornata, allora doʼ da mangiare anche prima, puoʼ anche essere dopo due
ore. Poi bagno e nanna, ogni santa sera, bagno e nanna e poi le risveglio per la
“poppata della buona notte”, prima di mettermi a letto. Devo dire che, dopo un mesetto,
se starete attente, tutte riconoscerete il pianto della fame di vostro figlio: eʼ ritmico, fa
un-due-tre, un-due-tre (uaaaa, uaaaa, uaaaa), se provate con il ciuccio di solito si
arrabbia ancora di piuʼ, non smette, se non per prendere fiato, nemmeno se cambiate
posizione, peroʼ se lo mettete in posizione tetta, allora si calma per un attimo, percheʼ
sa cosa viene dopo (se invece ha male, con cavolo che si calma in posizione tetta).
Comunque, quando siete sicure che abbia fame, fatelo piangere due minuti due, e
osservate e ascoltate ;-)
Per concludere: io sono arci convinta che con il latte artificiale i bimbi dormano piuʼ a
lungo di notte, percheʼ ne bevono di piuʼ, percheʼ eʼ piuʼ nutriente, percheʼ non lo so, ma
questʼidea eʼ stata confermata da tutte le mamme che conosco, e sono parecchie.
Quindi, se volete provare, percheʼ no. Io continuo ad alzarmi ad allattare, eʼ faticoso,
anzi faticosissimo, soprattutto per una come come che soffre il sonno DA MORIRE, ma
mi va di farlo. E questo eʼ il bello di essere mamma, che ognuno fa quel che gli pare,
quel che si sente dentro, senza dover dare spiegazioni o doversi giustificare, percheʼ
siamo noi a decidere per i nostri figli (possibilmente con un buon papaʼ/marito che ben
ci consiglia), e loro si abituano a quel che noi vogliamo, questo eʼ sicuro (cosiʼ si
abituano a dormire nel loro letto o nel lettone, a ciucciare il ciuccio invece che la tetta
quando non eʼ ora di mangiare, ecc. ecc.).

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