martedì 25 agosto 2015

Agosto, mare, vacanze e bilanci.

Le vacanze estive per me sono tempo di bilanci. Praticamente ciò che di solito si fa il 31 dicembre io lo faccio ad agosto. 
Venni qui la prima volta 27 anni fa. Odiai quest'isola, questo mare, questa tranquillità, questo "non esserci nulla".
Nacque un'amicizia, fatta di walkman (ebbene sì...altro che MP3!), di cassette di Madonna ascoltate con un solo paio di auricolari amorevolmente diviso in due, di "Indovina chi?" con vocabolario in mano parlando in croato e in italiano, di passeggiate alla ricerca di more selvatiche, di tuffi. Un'amicizia tra me e Kristina: una bimba bionda che mi regalò la sua estate.
Poi venne la guerra. 
Vidi mia mamma che preparava vestiti, spaghetti, pomodori da spedire in quest'isola. "Speriamo che arrivino", diceva.
Io pensavo al fratello della mia amica, che era in guerra. Pensavo a quella bimba bionda bionda.

Quella bimba anni dopo mi cercò, mi trovò. Sono attimi che ti riportano indietro. Viveva in Italia. Mi parlò della sua isola. E capii che prima o poi ci sarei tornata.

Sono quattro anni che torniamo. 
Sono quattro anni che l'Isola ci dona pace.
Non so dire cosa ci sia qui, a parte il mare, il cielo, le stelle, il silenzio. 
Quando si avvicinano i giorni della partenza dalla città ho nel cuore un sordo scalpitio. So che il viaggio è lungo, molti ci dicono "Mamma mia ma come fate con due bambini?". È l'Isola. Lei ha preso anche loro.
Il primo anno per tornare a  casa staccammo Claudio dal letto in lacrime.
Ho visto Livia percorrere i suoi primi passi più sicuri su quegli scogli, a poco più di un anno, sussultando ad ogni minima incertezza.

Ogni anno torno e faccio un bilancio. Non ho mai tempo di farlo durante l'anno: il tempo vola, troppe cose da fare, da sistemare, da organizzare.
Nell'Isola il tempo si ferma.
Leggo, leggo come durante l'anno non faccio mai. 
Guardo il mare, osservo il cielo.
E guardo noi. Guardo i miei figli. 
Accidenti come sono cresciuti durante quest'anno. Li guardo con noi, mentre ci fanno domande, mentre il papà spiega loro tante cose. Li guardo correre a casa dai nonni mentre urlo, da quattro anni, "Non correte sulle scale!".
Guardo mio figlio imparare a nuotare sempre meglio, a mettersi pinne e maschera con mio padre. Li guardo immergersi come facevo io con lui 30 anni fa. Le prime volte schizzava tantissimo. Ora è davvero bravo. Riemerge, mi fa vedere i ricci, le stelle marine, le conchiglie, e poi rimette tutto al proprio posto: "Mamma li rimetto giù perché se i pesci li cercano sanno come trovare la strada di casa". È un poeta. Lui, ora 7 anni, goloso di gelato e di dolci, a volte disobbediente, avido di coccole ma tirchio nel concederle, ma riesce a dire certe frasi spiazzanti. Del resto ha ragione. Le cose son belle da vedere ma nel loro posto, a casa loro.

Lei. La guardo mentre ammira suo fratello. Mentre testarda come la mamma vuole affrontare il tuffo dallo scivolo: "Mamma, mi accompagni?". In cima alla scaletta si gira:"Mamma, lo faccio l'anno prossimo chè sono grande.". Scende. Poi si gira: "Ce la devo fare!". Risale e si butta. Esce dall'acqua ed urla: "Ce l'ho fatta!". Lei. Che dire. Ha convinto persino la nonna a tuffarsi. Da seduta.. Ma è una grande conquista!

Siamo cresciuti. Tutti. Nell'Isola non pensi a nulla, sei lontano da casa e dalla realtà. Il tempo si ferma. Non scorre. Vivi guardando il mare, il sole, la luna. E sai che i giorni trascorrono. 
Arriva la partenza,
Ma quest'anno mi sento diversa. Al rientro non c'è più la mia nonna che ci accoglie con il sorriso e la tristezza per la solitudine che l'accompagnava in estate. 
Al rientro ho il PC che mi aspetta a lavoro, ma ho anche la mia BigShot nella mia "cameretta della creatività" come chiama Claudio. 
Ho un anno che mi aspetta ricco. Lo so. Me lo sento. Ho in testa mille idee, mille affetti, mille speranze. 

Ciao Isola, ci vediamo l'anno prossimo. E ti racconterò ancora di noi mentre tu, lo so, mi ascolterai.

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