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mercoledì 26 gennaio 2011

Racconto di una mamma sull'allattamento esclusivo




Non avendo esperienza di allattamento esclusivo ho chiesto ad una mia amica di raccontare la sua esperienza, come mamma, come donna.
Spero, come sempre, che possa essere utile leggere, per riflettere, per comprendere qualcosa in più di questo intricato mondo delle tette di mamma!!!!


Premetto che scrivo solo quello che so da mamma, non sono unʼesperta, solo una
mamma che ha letto tanto, e praticato ancora di piuʼ, prima con Caterina, che ora ha
quasi due anni e mezzo, ed ora con Penelope, che ha due mesi di vita.
Sono assolutamente convinta di quel che dice la Maestra Hogg, ovvero che il nostro
seno eʼ quel che basta per il nostro bimbo, almeno per i primi cinque mesi, e che il latte
artificiale di rinforzo, quello che le nostre mamme davano a noi “percheʼ non avevano
latte”, eʼ solo il risultato di una campagna politica per vendere il latte artificiale, che
costa un botto. Non esiste nessuna donna che non abbia latte. Esistono peroʼ neonati
che sono pigri e che non hanno voglia di ciucciare, e neonati che non si attaccano nel
modo corretto al seno e quindi il seno non produce come dovrebbe. Che poi oggi sia
comodo e a volte necessario - se una mamma torna al lavoro - usare il latte artificiale,
su questo non cʼeʼ dubbio, ma ricordiamoci tutte che, come il latte della tetta, non ce nʼeʼ
altri, anche se la scienza oggi ha fatto numerosi progressi.
Devo dire che, prima che arrivasse Caterina, ero piuttosto “intollerante” con chi
decideva di non allattare, mi pareva impossibile che una mamma non volesse godere di
quei momenti cosiʼ intimi. Adesso che allatto per la seconda volta, posso dire che
allattare eʼ una gran rottura di p...e, e quindi capisco molto meglio chi decide di non
farlo. Anche se penso che si perda qualcosa di bello ;-)
Credo che il modo migliore per raccontare che cosʼeʼ e come funziona lʼallattamento sia
quello di raccontare le mie due esperienze, la seconda ancora in corso.
Dunque, Caterina, appena uscita dalla pancia, non ciucciava per nulla. I miei capezzoli
sono praticamente piatti, quindi non riusciva ad attaccarsi e, di conseguenza, non
arrivava neʼ latte neʼ colostro. Dopo 24 ore di ospedale mi hanno fornito di
paracapezzolo e di siringa munita di un tubicino microscopico. Al paracapezzolo
Caterina si attaccava, quindi riempivo la siringa di latte artificiale e le infilavo il tubicino
in bocca (eʼ cosiʼ sottile che nemmeno si accorgono) e, mentre lei credeva di ciucciare il
mio latte con il paracapezzolo, le davo il latte artificiale. Questo per cinque giorni, fincheʼ
eʼ arrivato il mio latte. Questo percheʼ, come eʼ scritto ovunque, il seno si adegua alle
esigenze del bambino e quindi piuʼ ciuccia piuʼ latte arriva, quando ciuccia meno il seno
sa che deve produrre meno latte, magico vero?
Caterina ci metteva una vita a mangiare, stava attaccata 40 minuti di orologio. Non
capivo quando ne aveva abbastanza e quindi tenevo dʼocchio lʼorologio, anche se eʼ
poco romantico. Vi dico solo che, durante le eterne poppate, mi sono letta Anna
Karenina, non so se mi spiego. Ho provato piuʼ volte ad eliminare il paracapezzolo, ma
lei, ostinata, non si attaccava, quindi lʼho allattata per otto mesi con quellʼaggeggio che
odiavo, anche percheʼ avevo il terrore di dimenticarlo quando uscivo e prevedevo di
allattare in giro.
Non ho mai provato il biberon con lei. Saraʼ capitato anche a voi, di avere unʼintuizione,
di provare quel che chiamano “istinto materno”. Sapevo dentro di me, senza motivo
apparente e senza spiegazioni scientifiche, che se la furbetta avesse capito quanto
facile sarebbe stato il biberon, non avrebbe piuʼ voluto il mio latte. E cosiʼ, nonostante
tutti mi dessero contro e mi dicessero, quando facevo le corse tra una poppata e lʼaltra
per farmi un poʼ di fatti miei (sempre pochissimo, visto che vivo in California ed i nonni
sono stato vicini per un mese e mezzo in tutto) “prepara il biberon con il latte, giusto in
caso”, mi sono sempre rifiutata di darle il biberon. Quando ha compiuto otto mesi, mia
mamma mi ha stremato e mi ha convinto a darle della camomilla, visto che qui fa
comunque molto caldo, e io la tetta lʼho sempre data solo per mangiare. Mi son detta
“ok, proviamo con la camomilla, e se anche non vuole piuʼ la tetta, va bene lo stesso,
forse sono stanca pure io”. E cosiʼ, dopo averle dato il biberon - lo prendeva in mano da
sola sin dal giorno uno e sembrava che avesse bevuto dal biberon da sempre - con la
tanto agognata camomilla per dissetarla, dopo neanche una settimana, la signorina si eʼ
rifiutata di ciucciare la tetta. Ed alla fine, nonostante il dispiacere, e la spesa assurda di
latte artificiale, ho smesso di allattare, ed ho ripreso possesso delle mie tette. Yes!
Con Penelope, invece, eʼ tutta unʼaltra faccenda. La signorina, appena uscita dalla
pancia, si eʼ attaccata come una ventosa alle mie tette, nonostante il precedentemente
rifiutato capezzolo piatto. E ciucciava, ciucciava e ancora ciucciava. Eʼ stata attaccata
due ore, fincheʼ io non ne potevo piuʼ ed ho detto allʼinfermiera di darmi subito lanolina
da mettere sui capezzoli, giaʼ distrutti. Molto saggiamente lʼinfermiera eʼ arrivata anche
con il paracapezzolo, ma, quando ho provato ad attaccare Penelope, mi ha guardato e
mi ha detto “tira subito fuori la tetta che sta cosa di plastica mi fa schifo”. E cosiʼ, con i
capezzoli sanguinanti, un kilo di lanolina dopo ogni poppata, questi miracolosi pads
(che non so se estistono in Italia, sono fatti di gel, si mettono nel frigo e danno sollievo
dopo la ciucciata), da due mesi la allatto. Dopo due giorni dalla nascita eʼ arrivato il
latte, e te credo, a forza di ciucciare! Penelope sta attaccata dieci minuti al massimo,
quindi niente Anna Karenina questa volta. Non so quanto la allatteroʼ: con Caterina
avrei voluto portarla fino ai 12 mesi per passare direttamente al latte vaccino, ma non
so che ne saraʼ di me, e di noi, tra qualche mese, vedremo...se devo essere sincera, mi
mancano un poʼ le mie tette, nel senso che sono ancora doloranti, dopo due mesi,
anche se non piango piuʼ quando Penelope si attacca, peroʼ faccio fatica ad indossare
lʼasciugamano dopo la doccia percheʼ i capezzoli sono ancora iper sensibili. Non se ne
parla nemmeno che mio marito mi tocchi le tette, of course, giusto che lo sappiate ;-)
Tre risposte veloci:
COSA MANGIO: tutto, davvero tutto. E fatelo anche voi, i bambini si abituano ai sapori
diversi, non eʼ vero che non mangiano se mangiate peperoni, carciofi, aglio, cipolla.
Almeno provate, vedrete che con la fame mangiano tutto. Lasciate perdere le nonne ;-)
Nemmeno il pediatra mi ha mai detto di evitare alcuni cibi. Io mangio anche piccante,
dal messicano allʼindiano - qui negli States ci si abitua a tutto.
UNA TETTA O DUE TETTE: io seguo pedissequamente cioʼ che dice la Maestra Hogg,
una tetta per poppata, cosiʼ la svuota tutta e non cʼeʼ rischio di mastite, oltre al fatto che
il latte grasso arriva solo a fine poppata, quindi se lo spostate prima, gli manca un
pezzo di nutrimento. A volte Penelope vedo che non eʼ ancora soddisfatta, e allora la
attacco dallʼaltra parte, ma succede molto raramente.
QUANDO: di nuovo, io seguo il metodo EASY, quindi le mie bimbe hanno sempre
mangiato ogni due ore e mezza/tre, e di notte quando vogliono loro (cioeʼ quando si
svegliano, ma se piangono dopo unʼora dalla poppata notturna, non le riattacco alla
tetta). Verso sera, quando inizia la fase critica di agitazione dovuta allʼaccumulo degli
stimoli della giornata, allora doʼ da mangiare anche prima, puoʼ anche essere dopo due
ore. Poi bagno e nanna, ogni santa sera, bagno e nanna e poi le risveglio per la
“poppata della buona notte”, prima di mettermi a letto. Devo dire che, dopo un mesetto,
se starete attente, tutte riconoscerete il pianto della fame di vostro figlio: eʼ ritmico, fa
un-due-tre, un-due-tre (uaaaa, uaaaa, uaaaa), se provate con il ciuccio di solito si
arrabbia ancora di piuʼ, non smette, se non per prendere fiato, nemmeno se cambiate
posizione, peroʼ se lo mettete in posizione tetta, allora si calma per un attimo, percheʼ
sa cosa viene dopo (se invece ha male, con cavolo che si calma in posizione tetta).
Comunque, quando siete sicure che abbia fame, fatelo piangere due minuti due, e
osservate e ascoltate ;-)
Per concludere: io sono arci convinta che con il latte artificiale i bimbi dormano piuʼ a
lungo di notte, percheʼ ne bevono di piuʼ, percheʼ eʼ piuʼ nutriente, percheʼ non lo so, ma
questʼidea eʼ stata confermata da tutte le mamme che conosco, e sono parecchie.
Quindi, se volete provare, percheʼ no. Io continuo ad alzarmi ad allattare, eʼ faticoso,
anzi faticosissimo, soprattutto per una come come che soffre il sonno DA MORIRE, ma
mi va di farlo. E questo eʼ il bello di essere mamma, che ognuno fa quel che gli pare,
quel che si sente dentro, senza dover dare spiegazioni o doversi giustificare, percheʼ
siamo noi a decidere per i nostri figli (possibilmente con un buon papaʼ/marito che ben
ci consiglia), e loro si abituano a quel che noi vogliamo, questo eʼ sicuro (cosiʼ si
abituano a dormire nel loro letto o nel lettone, a ciucciare il ciuccio invece che la tetta
quando non eʼ ora di mangiare, ecc. ecc.).

martedì 25 gennaio 2011

Allattare o non allattare: questo è il problema




Quando ho saputo di aspettare un bimbo-a non misi neanche in discussione il tema "Allattare". Avrei allattato, certo, come ogni BRAVA mamma fa... Ma non sapevo che stavo per scontrarmi con una delle più grandi difficoltà della mia vita!
Altro che esami universitari, procedura civile, diritto privato... allattare per me si è rivelato un vero disastro!
Partiamo dall'inizio...
"Che bello allattare!" tu pensi..
Ai vari corsi pre-parto non fanno altro che sbandierare allattamenti fino e oltre l'anno, ti dicono di allattare tanto, perchè fa bene alla mamma e al bimbo, che ti fa dimagrire (?), che aumenta l'attaccamento mamma-figlio.. e altre minchiate del genere.
La realtà, purtroppo, è ben diversa.
Tempo fa ho lanciato un sondaggio che come domanda aveva: Avete allattato?
Le risposte sono state:
25% sì
12% no
41% misto
4% non mi è arrivato il latte
16% sì, oltre i 12 mesi
Ecco...già ci si può iniziare a fare un'idea...
Prima che partorissi ho ovviamente avuto amiche che hanno avuto figli, e voglio condividere qualche storia con voi.
La prima: partorisce, attacca la bimba; la bimba ciuccia, ciuccia che è una meraviglia.. e va avanti così per 4 giorni. Poi la pesano..troppo calo! Controllano la mamma (farlo prima pareva brutto? vabbè..) zero latte! E le chiedono "Signora ma non si era accorta di non avere latte?" eh già, come se una "nascesse imparata" sulla questione allattamento! Tua figlia si attacca e tu pensi, come ti hanno insegnato al corso pre-parto, che più l'attacchi più il latte arriva prima.... così per la mia amica iniziò il calvario del tira-latte: ore attaccata a sta macchina infernale e poi attaccava la bimba. E la bimba ciucciava a vuoto...notte e giorno. Dopo 15 giorni mi chiamò e mi disse "Mi arrendo, non ce la faccio più, non ho mai prodotto una goccia di latte!".
Un'altra mia amica per la particolare forma del seno non riusciva ad attaccare il cucciolo, che piangeva, urlava, e le ostetriche le dicevano "Dai, insisti..."; ricordo di aver assisitito alla scena dell'attaccamento.. cioè del non-attaccamento.
Ogni volta che mi guardo intorno e vedo mamme che allattano penso a quanta fatica stiano facendo, o se, semplicemente, abbiano avuto più fortuna di me.
Quando ho partorito Claudio avevo un seno gigante.. che sfiga! Giuro!
Appena nato, con gli occhietti semiaperti e uno sguardo dolcissimo l'ho visto tirarsi su per cercare .. cercare.. e ha trovato, ovviamente! E si attaccò.. non lo dimenticherò mai.
Ma poi, nelle successive ore e giorni in ospedale iniziò a fare ciò che chiamavo "La guerra della Tetta": si svegliava, piangeva, ma appena vedeva il seno ci sbatteva la testa contro con la bocca aperta.. Io ho tentato in tutti i modi di fargli centrare la parte giusta; tra l'altro con una sesta di reggiseno non ci voleva una gran vista a beccare il capezzolo..ma che dire? Si arrendeva e si addormentava.
Dopo 2  giorni dal parto arrivò il latte. Ero felice! Il mio incubo era che non arrivasse! E invece eccole lì ste tettone pesanti e doloranti..e umide!!!!!
La situazione peggiorò. Il marmocchio non ne voleva sapere.. si attaccava male, ciucciava poco e poi dormiva. Una puericultrice mi disse "Mettitelo nel letto e attaccalo ... e lascialo attaccato". Così feci.
Dopo 4 ore (era notte) mi svegliai con una sanguisuga attaccata.. delle ragadi spaventose .. e lui con il sangue mio in bocca! Aiuto che maleeeeeeeeee!!!!
Tra l'altro il pupo era pure incazzato, perchè evidentemente aveva fame (ricordo il peso alla nascita di 4kg..).
In questo stato andai a casa.
La scena al ritorno l'ho già descritta... (post: Primi Giorni), in più ora potete aggiungere sto particolare sull'allattamento.
Dopo 24 ore estenuanti di prove, superMaxi eroe mi portò una bottiglietta di latte liquido e mi disse "Proviamo. Non è colpa tua. Se dorme vuol dire che aveva fame". Mangiò e dormì. 12 ore. Sereno, calmo, sazio.
Così affittai il tiralatte elettrico in farmacia, mi tiravo il latte e gli davo ciò che producevo più la necessaria aggiunta.
Attaccavo comunque il nano ogni volta..per fargli capire che di lì ci doveva passare!
Sono stata anche da una consulente della Leche League: mi trovai davanti una signora gentilissima, molto disponibile, che mi disse di allattare in piedi cullandolo, ogni ora, di lasciarlo sempre attaccato... dopodichè suo figlio di 5 anni ha ciucciato da lei e poi ha bevuto un succo di frutta. Prima di andare via mi disse "Non metterlo nel seggiolino, allattalo anche in macchina....". Non commento. Scelte.
Ad un mese di vita una mia amica mi disse "Ma hai provato i paracapezzoli?". Illuminazione divina! Mi recai da IO BIMBO ( e TU POVERO...) e comprai tutti i modelli di paracapezzoli.
Miracolosamante u' fetentiello si attaccò! E ciucciò.. e mi guardò...
Dunque dopo 1 mese di tiralatte (mentre lui dormiva io mi mungevo...che relax vero???) e aggiunte sono così riuscita ad allattare il mio cucciolotto alla mattina, a metà mattina e a pranzo. Poi dovevo per forza ricorrere all'aggiunta. Ma per me fu un grande traguardo. Sudatissimo traguardo.
Poi, per i problemi di mamma-botte, sono stata costretta a smettere di allattare a 5 mesi.
Quanto ho pianto!
Perchè vi ho raccontato la mia esperienza?
Per far capire a che è in attesa del primo cucciolo che non è come dicono nei corsi, non è come uno si immagina, non è come si legge nei giornali o come ti dicono tante mamme. Allattare è difficile. Allattare è un impegno. Allattare porta via energie, tempo e ti mette alla prova.
Ognina di noi, secondo me, deve poter scegliere, e non sentirsi "meno mamma" perchè per qualsiasi motivo non è riuscita ad allattare. La serenità viene prima di tutto!
Allattare è bellissimo, la sensazione di tenere il tuo bimbo in braccio mentre mangia da te è..è...indescrivibile.
Ma a volte la vita ci riserva altre difficoltà: un bimbo ostile, un seno ostile, un problema di salute...
Sarebbe bello pensare solo ad allattare! E sarebbe giusto così..ma la famiglia non è più quelle di una volta.
Anni fa quando nasceva un bambino la famiglia si riuniva per aiutare la neomamma. Ora spesso la neo mamma è lasciata sola con il pupetto, i mariti lavorano e qualcuno deve pure sistemare la casa e preparare da mangiare. E se capita un neonato come il mio che non ciucciava il tutto diventa molto complicato.
E non dimentichiamo quel 4% di "Non mi è arrivato il latte". Esistono le mamme a cui il latte non arriva. E' così, ci sono. E che dovrebbero fare? Flagellarsi? Pensare che i figli vorranno loro meno bene?
No. I nostri figli ci vogliono bene per tante altre cose (per fortuna...) e ci adorano per l'amore, la dedizione, estremo affetto con cui ogni giorno ci prendiamo cura di loro.
E molto poco modestamente lo dico perchè lo vedo in tanti bimbi e anche nel mio, nonostante non l'abbia allattato molto..mi adora! E ieri mi ha pure detto che sono più bella di Belen! Tiè!!!!!!!!!!
Le esperienze sull'allattamento sono molte, diverse, come molte siamo noi mamme.
L'importante è rendersi conto che non sempre tutto va come vorremmo o come ci descrivono.
Quando dissi al mio pediatra che gli davo l'aggiunta perchè così dormiva tutta la notte mi disse "Signora, sa quanti Cogne ci risparmieremmo se le mamme in difficoltà con l'allattamento la pensassero come lei?". A prescindere dal caso Cogne, è vero che,secondo me, un allattamento difficile può causare o comunque peggiorare una situazione di depressione post parto.

Da parte mia ringrazio, come sempre, l'amore del mio eroe che mi ha sempre sostenuto e sempre mi sostiene.
E mi auguro che Livia ciucci di brutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Alla prossima..perchè ho ancora tanto da dire!!!

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